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IL MANIFESTO

Un soggetto tipico per la costruzione del manifesto, è l’illustrazione di scene particolarmente importanti del film.

Il modello iconografico dominante è basato sulla scena madre.

Si ferma un gesto, si congela una mimica facciale e li si ambienta, con enfasi. La struttura della narrazione visiva mostrerà in primo piano uno o due protagonisti magistralmente messi a fuoco.  La fonte di ispirazione principale diventa in questo caso il momento topico della pellicola, il punto di svolta narrativo e di maggior impatto emotivo.

Scena che il pubblico, pur non avendo ancora visto il film, riconosce come foriera di emozione intensa.

Alla selezione di una singola scena clou identificativa di tutto il film, si poteva prediligere altre volte la condensazione in un’unica illustrazione di situazioni del racconto filmico temporalmente e spazialmente distanti, come una specie di collage di diverse sequenze in una sorta di montaggio illustrato, quasi un trailer per immagini fisse e qui la capacità del disegnatore sta nel saperle disporre in maniera armonica ed equilibrata, come parti di un insieme creativo che acquista valore nella sua globalità.

 

Interessante è che spesso il manifesto mostra a colori ciò che la pellicola ha registrato in bianco e nero. Talora al contrario, esso riproduce fedelmente i giochi cromatici del bianco e nero.

Anche i formati contribuiscono a diversificare i manifesti. Per la pubblicità dello stesso film, abbiamo più manifesti di diversi formati.

 

Scrive uno dei più grandi cartellonisti Martinati:

“Per me il manifesto deve essere un pugno nell’occhio, cioè un richiamo forte ed efficace. Più che descrivere deve colpire, impressionare”.

 

Giungere al cuore del film, dunque, capirne il clima, centrarne la nozione-guida e visualizzarla con l’aiuto di pochi colori spesso in contrasto.

OLTRE IL MANIFESTO

Il manifesto è la forma pubblicitaria più appariscente, ma tantissimi altri mezzi pubblicizzano il film:

 

-I quotidiani,  le riviste e le brochures (denominate in Italia guide pubblicitarie). Queste ultime rappresentano un materiale riassuntivo e possono considerarsi come l’elemento più emblematico, ricco di dati informativi, a titolo e memoria promozionale del film.

 

 -Le foto di scena

Forse “Non tutti sanno che le foto dei film che vediamo riprodotte sui giornali o sui posters, non sono mai tratte dai fotogrammi del film, bensì riprese durante la lavorazione da fotografi di scena. Spesso, le inquadrature di queste fotografie, non rispecchiano esattamente e fedelmente le scene girate.

 

-Fotobusta

 

La fotobuste si trovano in numero variabile da 8 a 24 raccolte in una busta, la parte testuale riporta, in genere, le stesse informazioni presenti nella busta, l’impostazione grafica è comune per tutti i soggetti, mentre cambiano le immagini fotografiche.

-mentre le locandine hanno spesso uno spazio bianco, a volte delimitato da una cornice, che può essere utilizzato dall’esercente per informazioni relative alla proiezione (luogo, ora…).

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